Tetto massimo prezzi energia: cos'è l'Energy Cap?
In cosa consisterebbe l’introduzione di un tetto massimo sui prezzi dell’energia? Il Governo potrebbe stabilire un tetto ai prezzi di luce e gas per impedire ai fornitori di aumentare ancora il prezzo e trarre vantaggio dalla situazione. Il meccanismo con cui ciò può essere implementato è ancora da delineare, ma potrebbe portare a un avvicinamento dei prezzi del mercato libero a quelli del mercato tutelato, determinati da ARERA, che sono solitamente superiori.
Si ricorda inoltre che tale misura andrebbe a interessare solo i clienti del mercato libero, in quanto il mercato tutelato viene già regolamentato e indicizzato da ARERA ogni trimestre.
Aumento dei prezzi dell’energia
I prezzi sono aumentati notevolmente ed ormai è chiaro. Il costo in kWh dell’energia sono aumentati esponenzialmente, essendo in larga parte prodotta dal gas hanno raggiunto per il mercato tutelato il prezzo di 0,35485 €/kWh, mentre nello stesso trimestre, ma un anno prima toccavano a malapena gli 0,07325 €/kWh. Un incremento di più del 350% che colpisce tutti i consumatori.
Quali forze politiche lo chiedono?
Di fatto, quasi tutte le forze politiche al momento, sia di maggioranza, sia di minoranza, stanno mettendo pressione al Governo per implementare un tetto massimo per il prezzo dell’energia. Da Partito Democratico a Lega, da Movimento 5 stelle a Fratelli d’Italia, tutte le maggiori forze politiche chiedono al più presto un intervento per limitare l’aumento dei prezzi dell’energia.
Ciò che cambia tra le diverse forze politiche è il metodo. Lega e 5 stelle ad esempio chiedono uno spostamento di bilancio, andando a modificare la legge di bilancio che è stata approvata a fine 2021. Partito Democratico invece ha una posizione più rigida a riguardo, seppur i suoi rappresentanti non si siano espressi contro a questa formula.
Un possibile cambiamento della legge di bilancio potrebbe andare a complicare la crescita che si stava programmando, andando a reindirizzare alcuni fondi destinati ad altri progetti o ridurre in generale l’avanzo di bilancio.
Ancora in dubbio è ancora una possibile intesa a riguardo a livello comunitario, anche se pare essere sempre più complicata.
Quali sono gli scenari futuri
La possibile introduzione di un tetto per l’energia, molti stati europei stanno pensando ad una simile opzione. Il Regno Unito sta infatti implementando in questi giorni un decreto per poter impedire che i prezzi aumentino ancora per i cittadini del paese.
A livello di Unione Europea invece gli stati a favore sono Francia, Grecia, Italia, Polonia e Spagna, riscontrando l’opposizione di Germania e Paesi Bassi.
Mario Draghi di conseguenza è tornato a mani vuote dal Consiglio Europeo, in cui non si è riuscito a raggiungere un accordo per porre il limite al prezzo dell’energia elettrica e del gas.
Ciò è un duro colpo per il nostro paese e per molti altri in difficoltà perchè rende necessaria una soluzione con fondi domestici. La Spagna invece, con il primo ministro Pedro Sanchez è stata capace di adottare misure eccezionali per ridurre i prezzi dell’elettricità per i consumatori con degli aiuti dell’unione.
Nel breve futuro in Italia, costretta alla ricerca di fondi per porre un limite a questa crescita incredibile di prezzi, si pensa a ridurre l’illuminazione urbana, limiti su riscaldamento, limiti su export delle materie prime e una generale riduzione delle tasse sull’energia.
Quanti fondi sono già stati destinati
Scatta quindi per l’Italia la caccia ai fondi per poterli destinare per questa soluzione. Le alternative sono nonostante tutto piuttosto limitate, per i grandi sforzi fatti nei mesi precedenti in questa direzione. Sono già stati stanziati 16 miliardi di euro in diverse forme:
- Taglio dell’IVA sul gas al 5%
- Azzeramento Oneri di Sistemi
- Rafforzamenti dei sussidi energetici
- Credito di imposta su spesa bolletta luce e gas
I residui di bilancio dovrebbero essere aggiunti a questi finanziamenti, ma sono circa 4/5 miliardi di euro e non potrebbero essere abbastanza per far fronte ad un vero e proprio tetto massimo dei prezzi e sarebbero quindi necessari altri fondi da prendere da altri progetti stabiliti per il 2022.
Il tetto Massimo sull’energia in Spagna e Portogallo
Nel corso della settimana scors i governi di Spagna e Portogallo sono riusciti a strappare alla Commissione Europea un accordo che pone un limite al prezzo del gas e di conseguenza dell’energia elettrica prodotta con esso.
Al momento i due stati iberici sono gli unici paesi che sono riusciti ad attuare uno strumento simile visto il recente caro-bollette causata dal conflitto in Ucraina. Questo perchè tale strumento ha visto l’opposizione dell’unione Europea per tutti gli altri stati principali del continente.
Perchè solo a Spagna e Portogallo?
Il sistema iberico è molto poco interconnesso con il resto dell’unione, si parla infatti solo di un 3% di scambio tra Spagna e Portogallo con il resto degli stati europei. Questa condizione ha permesso loro di ottenere questo strumento, non andando a danneggiare gli altri mercati europei.
Quali sono i benefici?
Per i lusitani e gli spagnoli conseguirà un importante taglio del costo della bolletta, si prevede addirittura un 40% in meno in quanto il nuovo tetto massimo del gas diventerà 0,4 €/Smc per 12 mesi, che porterà ad una media di 0,5 €/Smc sull’intero periodo. Rispetto all’Italia sono cifre molto più basi, praticamente la metà dei prezzi attuali che, per il trimestre in corso nel mercato tutelato, arrivano a toccare gli 0,8930 €/Smc.