Uso Efficiente dei Condizionatori: la guida completa
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Sommario:
Il consumo energetico di un condizionatore è influenzato da molti fattori, tra cui l’esposizione solare, l’ampiezza della stanza, il tipo di dispositivo e la sua classe energetica.
In questo articolo, esploriamo tutte queste variabili e forniamo consigli su come scegliere un condizionatore che si adatti alle tue esigenze, riducendo al contempo l’impatto ambientale e i costi energetici. Inoltre, discutiamo le opportunità offerte dal bonus governativo per l’installazione di condizionatori a basso consumo.
Quanto consuma un condizionatore?
Il consumo energetico di un condizionatore varia notevolmente a seconda di numerosi fattori. Innanzitutto, bisogna considerare il prezzo medio del kWh di energia, che al momento si aggira intorno a 0,118 €/kWh. Questo valore, insieme ad altre componenti come le tasse e le spese per il trasporto e la gestione dei contatori, costituisce il costo finale in bolletta. Considerando un condizionatore con un consumo energetico stimato di 1.000 W in funzione per 6 ore al giorno, la spesa quotidiana sarà di circa 0,708 euro.
Tuttavia, la situazione può variare considerevolmente. Infatti, diversi fattori ambientali e strutturali possono influenzare il consumo del tuo condizionatore. L’esposizione solare e l’ampiezza della stanza in cui è installato il condizionatore, per esempio, possono avere un grande impatto sui costi energetici. Inoltre, il tipo di condizionatore, la sua classe energetica e le sue specifiche funzioni possono alterare significativamente i consumi.
- classe A+++ consumano in media 160 kWh all’anno;
- classe A++ consumano circa 186 kWh all’anno.
I modelli più inefficienti possono arrivare a consumare fino a 430 kWh all’anno. Ricorda!
Infine, l’uso corretto del condizionatore, la zona climatica e le caratteristiche dell’edificio in cui è installato, come l’isolamento delle pareti e del tetto, influiscono anch’esse sul consumo energetico del tuo condizionatore.
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Classe Energetica: come sceglierla?
La scelta della classe energetica di un condizionatore è un fattore cruciale per un uso efficiente dell’energia. Le classi energetiche vanno dalla A+++ alla F, dove A+++ indica la massima efficienza. Optare per un condizionatore di classe A o superiore garantisce prestazioni elevate e consumi contenuti.Sebbene l’investimento iniziale per un dispositivo di classe superiore possa essere più elevato, il risparmio energetico futuro bilancerà tale spesa.
Oltre alla classe energetica, è utile controllare l’etichetta energetica del condizionatore, che indica l’efficienza del dispositivo. Il consumo energetico reale può variare a causa delle oscillazioni climatiche, ma può essere monitorato con l’uso di un misuratore di corrente. Un altro aspetto da considerare è la presenza di un marchio di garanzia come:
- Eurovent;
- CE;
- ISO14001.
che certificano l’alta efficienza energetica del dispositivo.
- forniscono 8.50 o più kWh di energia frigorifera per ogni kWh elettrico pagato (SEER ossia Seasonal Energy Efficiency Ratio = 8.50);
- hanno un consumo annuo in modalità raffrescamento di circa 160 kWh (30% in meno rispetto a un modello di classe A++).
Questi risparmi sono possibili grazie all’impiego di tecnologie innovative come la tecnologia inverter intelligente, che ottimizza il funzionamento del circuito refrigerante.
Alcuni modelli avanzati presentano funzionalità aggiuntive, come sensori per rilevare la presenza di persone o per misurare l’umidità e la qualità dell’aria, permettendo al condizionatore di regolare automaticamente il suo funzionamento per massimizzare l’efficienza e il comfort termico. Inoltre, i condizionatori di classe A+++ sono dotati di un doppio sistema estate/inverno, fornendo sia aria fredda che calda a seconda delle esigenze. Questi condizionatori a risparmio energetico, oltre a contribuire a un minor consumo energetico, possono anche beneficiare di detrazioni fiscali previste per l’acquisto di dispositivi ad alta efficienza energetica.
Condizionatore Inverter: come funziona?
Il funzionamento di un condizionatore inverter può essere meglio compreso confrontandolo con un condizionatore tradizionale on/off. La principale differenza tra i due riguarda il comportamento del compressore, il componente chiave che trasforma e trasporta il refrigerante tra l’evaporatore e il condensatore, regolando così la temperatura interna.
Un condizionatore tradizionale opera a piena capacità fino a quando la temperatura desiderata non viene raggiunta; a quel punto, il compressore si spegne. Se la temperatura sale, il compressore si riaccende, lavorando di nuovo al massimo fino a raggiungere la temperatura desiderata. Questo ciclo di spegnimento e riaccensione consuma più energia e può portare a fluttuazioni indesiderate nella temperatura ambiente.
Oltre a un maggiore comfort, questa funzione di velocità regolabile permette ai condizionatori inverter di consumare meno energia, portando a un risparmio energetico significativo. È stato stimato che, con un utilizzo di otto ore al giorno, un condizionatore inverter può risparmiare fino al 30% di energia rispetto a un modello tradizionale. Anche se il costo iniziale di un condizionatore inverter può essere più alto, questo sovrapprezzo può essere ammortizzato grazie al minor consumo energetico nel giro di circa 5 anni. Inoltre, i condizionatori inverter tendono a essere meno rumorosi dei modelli tradizionali, migliorando ulteriormente il comfort.
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Info
Isolamento di pareti, finestre e impianto
Per ottenere il massimo dall’uso del condizionatore e ridurre significativamente il suo consumo energetico, è indispensabile l’adozione di un efficace ed efficiente sistema di isolamento termico, particolarmente per i proprietari di vecchie abitazioni. Ci sono due tecniche di coibentazione termica predominanti:
- il cappotto termico;
- l’insufflaggio termico, quest’ultimo ideale per edifici con muri a cassetta o intercapedini vuote.
L’isolamento termico delle pareti interne riduce la dispersione termica, mantenendo la casa fresca in estate e calda in inverno, con conseguente uso più efficiente dell’energia e riduzione dei costi di climatizzazione.
Importante è anche l’isolamento dei tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione, che previene dispersioni inutili, così come l’assicurarsi che la parte esterna del condizionatore non sia esposta direttamente al sole e alle intemperie. Se l’abitazione è già dotata di un sistema di climatizzazione termica, l’isolamento può ulteriormente migliorare le sue prestazioni, grazie all’uso di un isolante dalle ottime proprietà termiche invernali, ma che risulta efficace anche in estate per la sua capacità di trattenere il fresco prodotto internamente.
Infine, per una valutazione precisa dell’efficienza dell’isolamento termico di pareti e finestre e dell’impianto di climatizzazione, è consigliabile richiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio. Questa diagnosi guiderà nell’identificazione degli interventi più opportuni, fornendo un’analisi del rapporto costi-benefici. Da sottolineare che gli interventi di riqualificazione energetica possono portare a una riduzione dei costi di climatizzazione fino al 40%, con ulteriori vantaggi se si accede alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.
Gli incentivi per i condizionatori
Per incentivare un consumo energetico più sostenibile, il Governo ha introdotto una serie di agevolazioni fiscali, tra cui il “Bonus condizionatori“. Questo è un incentivo fiscale, volto a promuovere l’adozione di soluzioni ecosostenibili per il raffreddamento, che offre detrazioni dal 50% al 65% per chi decide di sostituire il proprio impianto con uno a basso consumo energetico. Può essere usufruito da una vasta gamma di soggetti, inclusi condomini, privati, aziende, professionisti e enti non commerciali, a condizione che i lavori siano documentati e l’immobile sia regolarmente accatastato.
Per una sostituzione con un impianto a pompa di calore ad alta efficienza energetica, la detrazione arriva al 65% fino a un massimo di 46.154 euro. Infine, per coloro che realizzano lavori trainanti nell’ambito del Superbonus 2023, come l‘isolamento termico o la sostituzione di impianti di climatizzazione in spazi comuni, la detrazione può raggiungere il 90%.
La richiesta per ottenere la detrazione include la presentazione di una fattura di acquisto e la ricevuta del bonifico, da inviare all’ENEA entro 90 giorni dall’installazione del condizionatore. È necessario tenere la certificazione energetica APE e l’asseverazione tecnica prodotta da un tecnico abilitato, oltre alla scheda informativa sugli interventi effettuati.
Ricordiamo che il bonus copre non solo il costo del condizionatore, ma anche i lavori di installazione dei nuovi impianti, facilitando così l’adozione di soluzioni più sostenibili e efficienti per il nostro comfort domestico.
Altri piccoli gesti quotidiani per risparmiare con il condizionatore
Infine, vi sono moltissimi accorgimenti quotidiani che possono essere applicati per migliorare l’efficienza del sistema di raffreddamento nel lungo periodo. Sebbene con questi non ci saranno miglioramenti evidenti fin da subito possono essere impattanti in modo cumulato dopo mesi di attuazione.
Piccoli gesti quotidiani e/o ricorrenti possono essere:
- ridurre la luce del sole durante le ore più calde del giorno;
- controllare eventuali fuoriuscite d’aria;
- pulire e/o sostituire i filtri del condizionatore regolarmente;
- riduci le fonti di calore interne come elettrodomestici che riscaldano eccessivamente;
- raffredda solo gli ambienti strettamente necessari e di dimensioni minori;
- programma in modo ricorrente un controllo di un tecnico.