Diritto di recesso dal contratto luce e gas: la guida completa
Sommario: Il diritto di recesso è una tutela fondamentale per i consumatori che vogliono interrompere un contratto di luce e gas, sia per cambiare fornitore che per cessare la fornitura. A seconda della situazione, possono essere richieste tempistiche specifiche, come 14 giorni per il diritto di ripensamento o un preavviso di 7-30 giorni per la cessazione. Scopri cos’è e come fare.
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Come recedere da un contratto luce e gas?
Recedere da un contratto di luce e gas è un processo semplice, ma richiede di seguire alcune procedure specifiche. Ecco i passi principali da seguire:
- Per cambio fornitore: Se vuoi passare a un nuovo fornitore, sarà quest’ultimo a gestire la comunicazione di recesso con il fornitore attuale. Non dovrai fare nulla se non firmare il nuovo contratto.
- Per cessazione della fornitura: Se stai cambiando residenza o desideri interrompere definitivamente la fornitura, dovrai inviare una richiesta direttamente al tuo attuale fornitore.
Per cessare il contratto, è necessario inviare una comunicazione scritta al tuo fornitore. Le modalità più comuni includono:
- Raccomandata con ricevuta di ritorno
- Email o PEC (Posta Elettronica Certificata)
- Fax
- Recarti fisicamente in un punto vendita o sportello del fornitore
Assicurati che la tua richiesta di recesso contenga:
- Dati anagrafici dell’intestatario del contratto
- Numero cliente o codice POD/PDR (presenti nell’ultima bolletta)
- Data di cessazione richiesta
- Una copia del tuo documento d’identità e codice fiscale
La maggior parte dei fornitori richiede un preavviso di almeno 7-30 giorni, specificato nel contratto. Questo consente al fornitore di elaborare la richiesta e chiudere il contratto.
Una volta chiuso il contratto, il fornitore ti invierà un'ultima bolletta di conguaglio per il saldo dei consumi fino alla data di cessazione. Questa va saldata per completare la procedura.
Dopo aver inviato la richiesta, riceverai una conferma scritta dal tuo fornitore, che attesta la chiusura del contratto.
Come recedere da un contratto non richiesto?
Un contratto di luce e gas non richiesto si verifica quando un cliente scopre di avere un accordo con un fornitore che non ha esplicitamente scelto o firmato. Questo può accadere, ad esempio, dopo una pratica di marketing aggressivo o scorretto da parte di un agente commerciale, che ha indotto il cliente a sottoscrivere il contratto in modo non trasparente. In tali situazioni, è possibile esercitare il diritto di ripensamento e annullare il contratto.
Ecco i casi in cui è possibile recedere da un contratto non richiesto:
- Informazioni ingannevoli o omesse: se l'agente commerciale ha fornito informazioni errate o ha omesso dettagli fondamentali sul contratto, come costi o condizioni, il cliente ha diritto a recedere senza penalità.
- Pratiche di vendita scorrette: se il contratto è stato concluso sotto pressione, mediante false dichiarazioni o manipolazioni psicologiche, il cliente può annullarlo esercitando il diritto di ripensamento.
- Mancanza di consenso informato: se non è stato fornito un consenso chiaro e consapevole da parte del cliente, il contratto può essere considerato nullo.
È sufficiente inviare una comunicazione scritta al fornitore, indicando la volontà di annullare l'accordo. La legge tutela i consumatori da contratti conclusi in circostanze ingiuste o poco trasparenti, proteggendo il loro diritto di scegliere liberamente senza essere influenzati da pratiche commerciali scorrette.
Come recedere da un contratto per ripensamento
Il diritto di recesso per ripensamento è una tutela prevista dal Codice del Consumo, che consente ai consumatori di annullare un contratto di fornitura di luce e gas senza dover fornire una giustificazione, a condizione che lo facciano entro il termine stabilito. In genere, il cliente ha diritto a esercitare questo diritto entro 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto, ma è importante che il consumatore sia consapevole del contratto che ha sottoscritto per poter esercitare correttamente il diritto di ripensamento. In questo caso, comunque, non sarai tenuto a pagare nessuna penale cessazione contratto luce gas.
Per recedere dal contratto, il cliente deve inviare una comunicazione al fornitore, utilizzando una delle seguenti modalità:
Metodo | Dettagli |
---|---|
Raccomandata | Inviata all’indirizzo della sede legale del fornitore. |
All'indirizzo e-mail fornito dal fornitore. | |
PEC | All'indirizzo di posta elettronica certificata del fornitore. |
Fax | Al numero di fax indicato dal fornitore. |
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Info
Diritto di recesso: che cos'è?
Può essere esercitato in diversi casi: ad esempio, se hai trovato un'offerta più vantaggiosa con un altro fornitore o se devi chiudere il contratto a causa di un cambio di residenza. La richiesta di recesso va comunicata al tuo attuale fornitore utilizzando i canali indicati, come la raccomandata, l’email o recandoti direttamente in un punto vendita. È importante sapere che il recesso non è immediato: il fornitore ha generalmente fino a un mese per chiudere il contratto e inviare l'ultima bolletta per i consumi finali.
Quali sono le tempistiche per comunicare il diritto di recesso?
Ti stai chiedendo quando e come comunicare il diritto di recesso? Non preoccuparti, è più semplice di quanto sembri. Le tempistiche dipendono dal tipo di recesso: che sia un ripensamento dopo aver firmato un contratto o la necessità di cambiare fornitore, basta sapere cosa fare e quando farlo. Qui trovi una guida chiara per aiutarti a rispettare i tempi giusti e gestire tutto senza stress.
Tipologia | Tempistiche | Dettagli |
---|---|---|
Diritto di ripensamento | Entro 14 giorni | Applicabile ai contratti stipulati a distanza o fuori dai locali commerciali. Nessuna penale. |
Diritto di recesso per cambio fornitore | In qualsiasi momento | Il nuovo fornitore gestisce la comunicazione con il precedente. |
Diritto di recesso per cessazione della fornitura | Preavviso di 7-30 giorni | Il cliente deve inviare una comunicazione scritta al fornitore. Tempistiche specificate nel contratto. |
Eccezioni particolari:
Alcuni contratti possono contenere clausole specifiche relative ai tempi di preavviso o ai costi di chiusura. Tuttavia, la normativa generale prevede che il diritto di recesso non possa essere soggetto a penali o costi aggiuntivi (salvo eventuali consumi non ancora fatturati).
Il diritto di recesso da parte del venditore
Anche i fornitori di luce e gas, nel mercato libero, possono esercitare il diritto di recesso, ma devono rispettare alcune regole. Il venditore deve inviare una comunicazione scritta al cliente con un preavviso minimo di sei mesi, che decorre dalla data di ricezione della notifica. Ad esempio, se il cliente riceve la comunicazione il 2 gennaio, il recesso sarà effettivo dall’1 agosto.
La comunicazione deve essere inviata tramite sistemi che garantiscano la ricezione, come raccomandata o PEC. Se il cliente non sottoscrive un nuovo contratto entro il termine, sarà servito alle stesse condizioni tramite i servizi di ultima istanza, evitando interruzioni nella fornitura.
Questa procedura garantisce al cliente il tempo necessario per trovare un nuovo fornitore senza disagi.
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