Repower Disdire Contratto: contatti, tempistiche e documenti utili

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Sommario: Repower disdire contratto: qual è la procedura da seguire?


Scopri come inviare la disdetta Repower, quali sono i contatti a cui affidarsi, le tempistiche e i documenti utili per portare a termine la pratica.

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Disdetta Contratto Repower: la procedura guidata

Repower è una delle tante realtà nell’elenco fornitori attualmente presenti sul mercato. Però, a differenza della maggior parte di questi, il provider dedica il proprio servizio ad un’unica categoria di clienti: i profili business, le piccole e le grandi imprese.

Procedere con il recesso contratto Repower è molto semplice! Difatti, basterà inviare una comunicazione scritta che includa:

  • i dati anagrafici del cliente
  • il codice cliente
  • i dati della società
  • i dati del contratto da disdire
  • il codice POD per la fornitura di luce (riportato sul contatore luce) e/o il codice PDR per la fornitura di gas (reperibile sul contatore gas)
  • l’autolettura del contatore
  • l’indirizzo di residenza o fornitura, per il recapito della fattura di conguaglio
  • data e firma.

Inoltre, in caso di disattivazione permanente della fornitura, è bene che il cliente indichi anche la sua eventuale presenza il giorno dell’intervento tecnico. Difatti, in alcuni casi, non solo il quadro elettrico è posto all’interno dell’edificio, ma anche i contatori delle utenze; è quindi importante che il cliente sia presente per poter permettere l’accesso ai tecnici.

Chi contattare per disdire con Repower

Per la disdetta Repower, i clienti devono sempre stilare una comunicazione scritta. Infatti, è fondamentale che ci sia una “prova cartacea” della volontà di recesso.

I clienti del fornitore hanno a disposizione due principali canali tra la lista Repower contatti:

  1. l‘indirizzo di posta elettronica Repower
  2. l’indirizzo postale della sede legale Repower.

Per coloro che optano per la prima opzione, l’indirizzo e-mail a cui scrivere è info.it@repower.com; tutto ciò che bisogna fare, è allegare la richiesta scritta di disdetta e la copia di un documento di identità valido.

Invece, per chi desidera inviare per posta la propria disdetta Repower, l’indirizzo postale da annotarsi è il seguente: Repower Vendita Italia Spa, via Uberti, 37, Milano. In questo caso, il cliente deve spedire una raccomandata con avviso di ricevimento – così da avere la certezza che la richiesta è stata visionata.

Infine, per richiedere qualsiasi tipo di informazione (per esempio, sulle offerte Repower), è disponibile il servizio clienti Repower al numero verde 800 903 900 – attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30.

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Tutti i costi da pagare per disdire con Repower

Dopo aver visto come disdire contratto, è importante conoscere le eventuali spese che bisogna sostenere per completare la disdetta.

Per quanto riguarda i costi, i casi sono due:

  1. la disdetta è “temporanea”, essendo questa necessaria solo per un cambio fornitore
  2. la disdetta è permanente (ovvero, coincide con la vera e propria disattivazione della fornitura).

Nel primo caso, non ci sono spese da sostenere, poiché il cambio fornitore è una procedura completamente gratuita. Dunque, se da Repower desideri passare ad altri fornitori come Eni, oggi noto con il nuovo brand Plenitude, non sarà necessario pagare alcuna penale.

Al contrario, nel secondo caso, il cliente dovrà versare una quota per la procedura di disattivazione. La cifra da corrispondere è stabilita dai singoli fornitori, ma viene calcolata per ciascuna soluzione di fornitura. Non è quindi possibile stabilire con certezza un costo disdetta contratto.

Tuttavia, per avere un’idea generale dell’eventuale spesa, riportiamo che nel mercato tutelato, disdire un contratto di fornitura luce o gas costa €23.
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Info

Le tempistiche per la disdetta Repower

Repower disdire contratto: quali sono i tempi previsti? Il cliente deve procedere ad inviare la richiesta di disdetta contratto almeno un mese prima della scadenza annuale.

Nella maggior parte dei casi, il rinnovo del contratto della fornitura è tacito e vale 12 mesi. Proprio per questo per recedere è obbligatorio muoversi in anticipo prima che il fornitore proceda a rinnovare per un altro anno l’offerta luce e gas.

A questo punto, dalla ricezione della comunicazione, Repower dovrà trasmettere al distributore di competenza la domanda di recesso entro 2 giorni lavorativi. Infatti, bisogna ricordare che non sono i fornitori ad occuparsi degli interventi tecnici della fornitura, bensì le numerose realtà presenti nell’elenco distributori luce e gas che operano su tutto il territorio italiano.

Il distributore attivo sul territorio, una volta ricevuta la richiesta inoltrata dal venditore, ha tempo 5 giorni lavorativi per provvedere alla disattivazione.

Ovviamente, prima di inoltrare la disdetta contratto, il provider dovrà verificare che tutti i dati e le informazioni richieste siano state inserite dal cliente. In caso contrario, la domanda di recesso dovrà essere compilata e inviata nuovamente (sempre con allegato un documento di identità del cliente).

Invece, qualora l’azienda di distribuzione non dovesse rispettare le tempistiche previste per la disattivazione, il cliente ha diritto ad un indennizzo automatico – il cui valore aumenta all’aumentare dei giorni di ritardo. Più nello specifico, quest’ultimo ammonta a:

  • €35 per disattivazioni concluse entro il doppio del tempo previsto
  • €70 se concluse entro il triplo del tempo previsto
  • €105 se concluse oltre il triplo del tempo previsto.

Moduli e documenti per disdire il contratto con Repower

Attualmente, non sono presenti moduli e documenti che Repower ha stilato per una più semplice compilazione della domanda di recesso. Tuttavia, non sempre sono necessari.

Come abbiamo visto, per disdire la fornitura luce e gas è sufficiente una dichiarazione scritta che riporti le informazioni fondamentali per l’avvio della pratica. Tra queste abbiamo:

  • i dati dell’intestatario
  • i dati della società (in questo caso di Repower)
  • i dati del contratto di fornitura che si desidera disattivare
  • il codice POD o PDR, per identificare la fornitura
  • l’indirizzo di recapito della bolletta di conguaglio.

Il tutto, completato con la firma del cliente.

Per saperne di più su come disdire contratto di fornitura, visita il sito ARERA a questa pagina.

Ultima modifica il 4 novembre 2024 alle ore 15:45

Matteo Bono

Redattore Energia

Laureato in Economia Aziendale e Management presso l' "Università Commerciale Luigi Bocconi", ho conseguito un master in Marketing Management and Sales alla EAE Business School a Barcellona. Attualmente lavora nel Team SEO di Papernest e scrive articoli per Energia Luce.

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