PUN (Prezzo Unico Nazionale): di cosa si tratta e perché è così importante?
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Sommario: Il costo finale della bolletta dell’energia elettrica è composto da numerose voci di prezzo e da indici che a volte non sono così semplici da capire. Nella fatturazione della tariffa luce uno di questi fattori è il PUN ( Prezzo Unico Nazionale), che è determinante soprattutto quando si sottoscrive una tariffa dell’energia elettrica a costo variabile secondo l’andamento del mercato.
All’interno della fattura della luce di casa possono esserci molte componenti oltre al PUN. Tra queste ci sono le spese per il trasporto e la gestione del contatore, quelle degli oneri di sistema, i ricalcoli, le altre partite, il bonus sociale, le imposte e il canone RAI.
Ognuno di questi aspetti può rendere una bolletta più o meno onerosa a fine mese. Inoltre alcune voci di costo possono essere ridotte scegliendo una tariffa con condizioni più vantaggiose, mentre altre sono fisse e dunque non possono essere modificate (come il canone RAI).
Che cos’è il PUN e perché è così importante?
Sintetizzando la sua definizione, il PUN o Prezzo Unico Nazionale è il prezzo di riferimento del mercato all’ingrosso in Italia. Cioè con questo nome si indica il costo dell’energia elettrica sul mercato italiano, che sostengono i fornitori per acquistare l’energia da vendere al cliente. Spesso questo termine è paragonabile a una Borsa dove si commercializza e si tratta, tra i principali operatori del mercato, il costo della materia energia all’ingrosso.
Il valore del PUN energia elettrica cambia a seconda di diversi fattori, alcuni dei quali possono essere:
- L’andamento dei consumi nazionali;
- Il costo sostenuto dalle centrali per la produzione di energia elettrica;
- Il confronto con il prezzo degli altri mercati europei;
- Elementi internazionali e geopolitici influenti.
Quest’ultimo fattore è uno dei più imprevedibili. L’esempio più esplicativo è l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha portato a una forte scossa all’interno del settore energetico (in particolare di quello del gas, in quanto la Russia è una delle principali esportatrici di gas per molti Paesi europei, come l’Italia e la Francia.
Quotidianamente il PUN viene negoziato all’interno di questo mercato all’ingrosso, cioè la Borsa Elettrica, definendone il prezzo ora per ora e zona per zona. In generale l’indice giornaliero è realizzato con la media di tutti questi prezzi per ora e zona, pesati sui volumi di energia scambiati.
In secondo luogo il PUN è un fattore che determina fortemente il costo che il cliente finale legge in bolletta. Il motivo è principalmente uno: un aumento del PUN implica un aumento dei costi per il fornitore, che si dovrà applicare nella bolletta del cliente con tariffa variabile.
Di conseguenza un aumento del PUN, che potrebbe all’apparenza intaccare solo i costi dei principali operatori del mercato, implica un possibile aumento del costo in bolletta (più avanti puoi trovare nel dettaglio come questo influenzi la tua bolletta). L’unica eccezione è nel caso della sottoscrizione di un’offerta a prezzo fisso, che implica il blocco del costo della materia energia per un periodo di tempo specificato nel contratto, come 12, 24 o 36 mesi.
Come si calcola il PUN e quali sono le sue caratteristiche
Il valore del PUN viene condiviso con gli utenti non solo nella versione giornaliera, bensì anche in quella media mensile e annuale. In questo modo è possibile avere chiaro l’andamento del mercato in modo complessivo e fare delle previsioni per il futuro.
Come anticipato, il PUN consiste nel valore medio del costo dell’energia elettrica all’ingrosso, definito ogni ora e ogni giorno. Tra le caratteristiche di questo indice ci sono anche:
- L’espressione in €/kwH più frequentemente in €/MWh;
- La suddivisione in fasce orarie in F1, F2 e F3 (o ore di punta/peak, ore intermedie/mid-level e ore fuori punta/off-peak).
Il meccanismo di calcolo del PUN è ad aste, cioè si dispaccia l’offerta più economica ai fornitori e in seguito quelle crescenti fino alla più cara. In aggiunta a questo sistema ad aste c’è anche la divisione in subaste zonali di dispacciamento, applicabile quando la selezione di fornitori che sono presenti all’asta non è compatibile con la capacità del trasporto di rete.
Quindi in questo caso i prezzi sono determinati da ancora più fattori, che riguardando la zona. Le zone del mercato all’ingrosso italiano sono solitamente sei:
- Nord;
- Centro Nord;
- Centro Sud;
- Sud;
- Sicilia;
- Sardegna.
Oltre alla zona, un altro fattore che può aumentare o diminuire il calcolo del PUN è rappresentato dalle fasce orarie. Infatti l’aggiornamento del PUN ogni ora fa sì che negli orari dove è più complesso e difficoltoso produrre energia questo costo sia più elevato. Quindi la zona e l’orario di produzione possono portare a degli sbalzi di prezzo, raggiungendo addirittura il prezzo minimo di 0.
In pratica ipotizzando un Prezzo Unico Nazionale di 66,32 €/MWh, diviso per 1.000 diventa 0,06632 €/kWh. Perciò in bolletta con la tariffa a prezzo variabile si otterrà di base uno 0,06632 €/kWh di costo + lo spread previsto nel contratto. In questo modo si ottiene il prezzo della materia energia pagato nella fattura dell’energia elettrica.
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Perché il PUN influenza le offerte del mercato libero?
Come già anticipato, il PUN non è un valore da considerare solo se si è fornitori o produttori di energia all’interno del mercato energetico. Anzi, oggi è fondamentale conoscere il PUN anche per il cliente finale, visto l’andamento del settore energia negli ultimi anni (in seguito trovi l’andamento del Prezzo Unico Nazionale nel 2020, 2021 e 2022).
Di solito le proposte commerciali a prezzo variabile all’intento del contratto sono previste con: il PUN + lo spread per il fornitore (ovvero il ricarico che l’operatore ha sulla commercializzazione di energia elettrica). Quest’ultimo solitamente è fisso e definito insieme al fornitore in fase di sottoscrizione dell’offerta. Al contrario, come già visto, il PUN è in continuo cambiamento e può variare da un’ora con l’altra anche in base alla difficoltà di produzione.
Qual è stato il PUN nel 2022, 2021 e 2020?
Per conoscere il prezzo attuale e passato del PUN è bene visitare il sito ufficiale del GME borsa, il Gestore dei mercati energetici. È questa la società incaricata per l’organizzazione e la gestione del mercato energetico, partecipata nella sua totalità dal Gestore servizi energetici (GSE). Sul sito si possono trovare moltissime informazioni sull’andamento del mercato dell’energia, tra cui appunto il valore del PUN oggi.
Per approfondire l’evoluzione di questo settore è una buona idea analizzare il suo andamento negli ultimi tre anni. Sicuramente questo è stato un periodo storico molto particolare, caratterizzato prima dalla pandemia da Covid-19 con relativi lockdown e poi dalla guerra in Ucraina. Se il primo fattore non è stato così determinante nella definizione del PUN 2022 e, conseguentemente, nell’andamento del mercato dell’energia elettrica, il secondo da subito si è dimostrato come un elemento di grande shock dei prezzi.
Infatti da aprile 2020 ad agosto 2021 il prezzo del PUN è rimasto piuttosto stabile, mantenendosi sempre sotto o intorno i 100 €/MWh.
Ecco una tabella con il costo medio del PUN 2021/2022 diviso mese per mese che può aiutare a capire di più l’andamento del mercato a fronte degli ultimi avvenimenti.
PERIODO DI RIFERIMENTO | VALORE DEL PUN |
---|---|
PUN gennaio 2021 | 60,01 €/MWh |
PUN febbraio 2021 | 56,57 €/MWh |
PUN marzo 2021 | 60,39 €/MWh |
PUN aprile 2021 | 69,02 €/MWh |
PUN maggio 2021 | 69,91 €/MWh |
PUN giugno 2021 | 84,80 €/MWh |
PUN luglio 2021 | 102,66 €/MWh |
PUN agosto 2021 | 112,40 €/MWh |
PUN settembre 2021 | 158,59 €/MWh |
PUN ottobre 2021 | 217,63 €/MWh |
PUN novembre 2021 | 225,95 €/MWh |
PUN dicembre 2021 | 281,24 €/MWh |
PUN gennaio 2022 | 224,50€/MWh |
PUN febbraio 2022 | 211,69€/MWh |
PUN marzo 2022 | 308,07 €/MWh |
PUN aprile 2022 | 245,97 €/MWh |
PUN maggio 2022 | 230,06 €/MWh |
PUN giugno 2022 | 271,31 €/MWh |
PUN luglio 2022 | 441,65 €/MWh |
Di fronte a questi prezzi elevati un dato interessante è che nel 2016 invece il PUN mensile è stato in continuo ribasso rispetto all’anno precedente, diventando rapidamente uno degli anni con il prezzo più basso nella storia. Solo nel tardo 2016 si è ottenuto un rialzo improvviso, nello specifico a settembre 2016. Una delle cause principali di questo rialzo del PUN è sicuramente la chiusura delle centrali nucleari in Francia, che ha dato un freno alle importazioni dall’estero del 45%.
Che cos’è la Borsa Elettrica?
Insieme all’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, un ente fondamentale da conoscere è quello della Borsa Elettrica. Con questo nome si indica il sistema su cui si basa la definizione del costo del PUN, tramite offerte di vendita e di acquisto della materia energia.
In sintesi la Borsa Elettrica potrebbe essere paragonata alla Borsa Nazionale Italiana:
Infatti grazie alla Borsa Elettrica i fornitori che non sono produttori di energia o che non ne producono abbastanza per il fabbisogno della propria clientela possono acquistare l’energia elettrica al prezzo all’ingrosso. Allo stesso modo i produttori possono vendere l’energia prodotta.
Esattamente come nella Borsa Nazionale, anche in quella Elettrica il costo è in continuo cambiamento e per questo viene aggiornato con costanza ogni ora. Questo aumentare o abbassare il prezzo dipende da molti dei fattori già descritti, così come dal rapporto tra domanda e offerta.
Se vuoi maggiori informazioni sul mondo dell’energia elettrica, ti consigliamo di visitare le nostre pagine elencate di seguito:
Sul sito del GME è possibile analizzare nel dettaglio questi andamenti di prezzo, grazie anche a dei grafici che vengono aggiornati con frequenza così da fornire sempre il costo più recente. Invece nella sezione dedicata ai prezzi e alle offerte di ARERA si possono trovare più dettagli sulle condizioni contrattuali del mercato tutelato, così come sugli obblighi dei fornitori nella trasparenza delle comunicazioni e dei prezzi. Qui puoi trovare tutte le info utili, così come sulle tariffe e sui prezzi minimi garantiti.