Guida Sul Consumo Energetico dei Condizionatori

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Sommario: Questa guida sul consumo condizionatore vuole essere di supporto a tutti coloro che desiderano usufruire del comfort di questo dispositivo e stanno valutando di acquistarne uno nuovo oppure di sostituire un vecchio impianto ormai poco efficiente.

Spesso associato all’idea di apparecchio dispendioso, in realtà un acquisto ben ponderato e un impiego smart del climatizzatore consentono di contenere la spesa energetica, senza rinunciare ai suoi benefici.

Condizionatore Consumo Energetico

Fortunatamente oggigiorno sul mercato si trovano modelli e tecnologie per ogni esigenza e portafoglio. Però, per una scelta consapevole è indispensabile informarsi a dovere non solo su quanto consuma un condizionatore, ma anche sulle varie tipologie con rispettivi pro e contro.

Quindi nei prossimi paragrafi esploreremo il tema del consumo condizionatore, andando a scoprire i seguenti punti:

  • il funzionamento dell’apparecchio
  • i consumi e i costi del condizionatore
  • quale condizionatore conviene scegliere
  • come risparmiare in bolletta con il condizionatore
  • i vantaggi e gli svantaggi delle diverse tipologie di climatizzatori
  • la manutenzione, la pulizia e i guasti più frequenti del condizionatore

Condizionatore: come funziona?

Prima di vedere quanto consuma un condizionatore, soffermiamoci su come funziona di preciso l’aria condizionata nelle nostre case.

L’apparecchio per rinfrescare e deumidificare gli ambienti sfrutta i principi fisici dei fluidi. A seconda della temperatura e della pressione alla quale sono sottoposti, questi possono trovarsi allo stato solido, liquido o gassoso. In particolare, nel passaggio da liquido a gassoso, il fluido assorbe calore dall’ambiente, per poi liberarlo nel processo inverso.

Il fluido impiegato nel condizionatore dell’abitazione è un liquido refrigerante, che passa all’interno dei tubi dell’impianto. In seguito al calo di pressione, questo evapora prima di raggiungere la parte interna del dispositivo, lo split. Così facendo assorbe il calore della stanza da raffreddare.

Dopodiché, il gas ritorna al compressore che lo comprime nell’unità esterna, ossia il motore dell’apparecchio, affinché torni allo stato liquido e liberi il calore all’esterno. A questo punto, il liquido è pronto per ripetere il ciclo illustrato. Tirando

  • l’aria del locale passa tramite lo split e scambia calore con il fluido refrigerante che evapora sottraendo il calore
  • l’aria all’esterno passa attraverso l’unità esterna e viene utilizzata per espellere il calore dall’ambiente interno.

Le due unità sono collegate tra di loro da un circuito idraulico.

Invece, il procedimento di deumidificazione consente di ridurre il grado di umidità presente nell’aria attraverso la condensa. Quando è impostato in tale modalità, il climatizzatore aspira l’aria dall’ambiente e tramite il liquido refrigerante spinto dal compressore nella serpentina a bassa temperatura, la raffredda fino a far condensare l’acqua in essa contenuta. Una volta estratta l’umidità, l’aria viene poi immessa nella stanza, mentre l’acqua viene smaltita all’esterno con apposito tubo di scarico.

Consumi e costi di un condizionatore

Quanto consuma un condizionatore e quali sono i costi correlati?

La scelta del modello è un requisito fondamentale per abbattere i consumi ed evitare sorprese in bolletta.  A prescindere dalla tecnologia di interesse, è sempre preferibile optare per apparecchi con classe energetica superiore alla A. Questo perché oltre alla riduzione delle emissioni di CO2, consumano decisamente meno.

A tale scopo è bene consultare le etichette energetiche, che sono di due tipologie differenti:

  1. climatizzatori monoblocco, sia fissi che portatili, composti da un solo apparecchio collocato all’interno dell’unità da condizionare. Oltre alla classe energetica, per tali dispositivi trovi il valore EER, ossia l’indice di efficienza energetica in modalità raffreddamento e la sigla COP, che invece fa riferimento al coefficiente di rendimento della funzionalità di riscaldamento, se presente
  2. climatizzatori split, costituiti da due unità, una interna e l’altra esterna al locale alla stanza da climatizzare. L’etichetta riporta il parametro SEER, ovvero l’indice di efficienza energetica stagionale in modalità raffreddamento e la dicitura SCOP. Quest’ultimo, riferibile al riscaldamento, viene calcolato su tre fasce climatiche europee classificate come più calde, medie e più fredde.

Oltre a questi indicatori, sulle etichette figurano altri dati utili per capire quale climatizzatore consuma meno:

  • la potenza nominale espressa in kW
  • il consumo condizionatore kWh/anno
  • il consumo condizionatore all’ora nella modalità di funzionamento selezionata
  • il grado di rumorosità espresso in decibel.

A titolo di esempio, il consumo condizionatore 12000 BTU inverter, con classe di efficienza energetica A++, COP 4.1 e SEER 7.6, è pari a 161 kWh annui in modalità raffreddamento. Mentre quello di un vecchio apparecchio in classe D secondo etichetta equivale a 243 kWh.

Invece, se ti stai chiedendo quanto consuma un condizionatore in un’ora, possiamo fare l’esempio di un modello base portatile classe A+++ e capacità di raffreddamento 8300 BTU/h  In questo caso il consumo stimato è di 0,8 kWh/60 minuti, tuttavia quello effettivo dipende dalla modalità di impiego e dal luogo in cui l’apparecchio è utilizzato.

Infine, per il calcolo del consumo condizionatore in euro, dovrai fare riferimento al prezzo della componente energia applicato dal tuo gestore elettrico. Se non sai come individuarlo ti consigliamo la lettura della nostra guida su come leggere la bolletta e scoprire tutte le voci di spesa.

Quale condizionatore conviene scegliere?

Se hai deciso di acquistare un condizionatore, la scelta del modello più appropriato va ben ponderata. Questo principio vale un po’ per tutti gli elettrodomestici di casa, così come per la cucina a induzione. Il mercato offre un’ampia gamma di soluzioni in grado di soddisfare diverse esigenze e budget. Di conseguenza, parti dall’analisi delle tue necessità e dell’uso che ne farai.

  1. Ad esempio, quante stanze intendi raffrescare? Come è strutturata l’unità abitativa? Se parliamo di una sola stanza, un condizionatore portatile potrebbe essere più che sufficiente, mentre se disponi di una metratura estesa, magari su più livelli, un impianto fisso è maggiormente indicato. Da qui potrai iniziare a ragionare anche sul numero delle unità interne da installare, orientandoti verso mono o multi-split.
  2. E ancora se intendi fruire dell’aria condizionata per più ore in modo consecutivo, mantenendo il fresco e al tempo stesso abbassando il consumo condizionatore, la tecnologia inverter potrebbe fare al caso tuo. Al contrario, se il tuo obiettivo è quello di raffrescare velocemente una camera per poche ore, l’on-off potrebbe risultare più conveniente.
  3. Un ulteriore elemento da valutare riguarda le funzionalità dell’impianto. A seconda della zona climatica e del grado di coibentazione dell’immobile, oltre alla modalità di raffreddamento e deumidificazione, potresti avvalerti di quella relativa al riscaldamento optando per un apparecchio reversibile.

Insomma, come avrai capito le opzioni a tua disposizione sono tante e questo ti consente di selezionare la formula su misura più adatta a te. Ma se l’indecisione regna, puoi chiedere l’aiuto di un professionista, che attraverso una consulenza esperta, ti illustrerà le soluzioni praticabili, nonché i pro e contro di ognuna.

Nel successivo paragrafo approfondiremo un altro aspetto da non trascurare, ovvero quello del risparmio. A fronte dell’aumento della bolletta dell’energia riscontrato negli ultimi mesi da tutti i consumatori, ridurre il consumo condizionatore puntando su un utilizzo intelligente dello stesso è un’ottima idea.

Scopri come leggere i consumi del tuo contatore luce.

Risparmiare in bolletta: come farlo con il condizionatore

Adottando il buon senso è possibile risparmiare in bolletta senza rinunciare all’impiego del condizionatore nella calda stagione estiva oppure per il riscaldamento. Ecco qualche spunto utile:

  • la prima accortezza consiste nel non abusare della disponibilità dell’apparecchio, utilizzandolo in modo smart. Ciò significa non raffreddare eccessivamente l’ambiente, impostando temperature troppo basse. A volte tre gradi in meno di differenza con l’esterno offrono già un buon refrigerio
  • in più, ciò che risulta più opprimente nelle estati afose è l’elevato tasso di umidità, che amplifica la percezione del caldo. In queste circostanze basta attivare il condizionatore in modalità deumidificazione, che comporta un minor dispendio energetico rispetto al raffrescamento
  • optare per la tecnologia inverter solo se si prevede un uso prolungato dell’aria condizionata nei locali dell’immobile. In caso contrario l’investimento iniziale risulterà sproporzionato rispetto alle reali esigenze di condizionamento
  • sfruttare il Bonus condizionatori sotto forma di detrazione fiscale per l’acquisto o la sostituzione di un vecchio impianto con uno a risparmio energetico
  • non sottovalutare le regolari operazioni di pulizia e manutenzione che permettono di prevenire eventuali malfunzionamenti e guasti, godere di prestazioni efficienti e bandire gli sprechi energetici
  • dimensionare correttamente l’impianto, tenendo conto della superficie finestrata, della metratura degli ambienti e dell’esposizione. Un impianto sottodimensionato lavorerà di più per raggiungere la temperatura auspicata, quindi aumenterà il consumo di energia elettrica, così come il rischio di usura. Al contrario, sovrastimare la potenza renderà difficoltosa la deumidificazione dell’ambiente, poiché il climatizzatore raggiungerà troppo rapidamente la temperatura desiderata.
Tutti questi comportamenti e azioni virtuosi per ridurre il consumo condizionatore potrebbero essere vanificati da una tariffa luce poco competitiva. Se questo è il tuo caso, non perderti la nostra guida sul cambio del fornitore dell’energia elettrica e inizia subito a risparmiare!
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Tipologie di climatizzatori: vantaggi e svantaggi

Vediamo ora quali sono le tipologie di climatizzatori più comuni sul mercato e i vantaggi e svantaggi correlati. Nel dettaglio prendiamo in esame:

  1. condizionatore portatile monoblocco: leggero e compatto, è costituito da un unico volume che racchiude in sé tutti i componenti necessari per il funzionamento. Il punto di forza più rilevante è l’assenza di unità da installare all’esterno, tuttavia resta la necessità di smaltire il calore tramite apposito tubo di scarico. È un’opzione da considerare per le seconde case o quando l’installazione di un modello fisso a parete non è praticabile. La criticità dei condizionatori portatili è rappresentata dal loro rendimento, decisamente inferiore rispetto ai tradizionali
  2. condizionatore on-off: è meno costoso dell’inverter, ma consuma più energia. Fin dall’accensione il dispositivo raggiunge la massima potenza, che spesso risulta superiore rispetto a quella che servirebbe per rinfrescare l’ambiente. Il pro di questa tecnologia è dato dalla velocità di raffreddamento della stanza
  3. condizionatore inverter: questo modello consente di impostare una temperatura di riferimento e la potenza dell’apparecchio si autoregola, in modo graduale, in funzione del raffreddamento conseguito. In sostanza, dopo qualche ora di accensione, l’energia elettrica impiegata è quella sufficiente a mantenere stabili le condizioni di benessere desiderate. Se da un lato il prezzo di acquisto può essere elevato, dall’altro questa tipologia assicura un notevole risparmio energetico
  4. climatizzatore a pompa di calore: è una soluzione flessibile, indicata che per chi desidera raffrescare e riscaldare la propria abitazione avvalendosi di un solo impianto, adatto a tutte le stagioni.

La versatilità degli impianti di climatizzazione si riflette anche nel tipo di installazione. Le modalità a disposizione sono tre:

  • a parete: permette di sfruttare in modo ottimale lo spazio domestico condizionato poiché garantisce il minimo ingombro
  • a pavimento: è indicata in presenza di soffitti bassi. Il flusso di emissione dell’aria può essere orientato tramite lamelle regolabili
  • a soffitto: diffonde l’aria condizionata in modo omogeneo ed è preferibile quando si ha bisogno di spazio libero a pavimento o a parete.

Manutenzione: pulizia e guasti più frequenti del condizionatore

La manutenzione del condizionatore è un’operazione fondamentale che non va trascurata se desideri allungare la vita e l’efficienza dell’apparecchio, risparmiando sul costo kWh della tua bolletta luce.

In quest’ottica, il primo passo da compiere consiste nella pulizia, ponendo particolare attenzione ai filtri che, se sporchi o ostruiti, comportano uno spreco di energia e influiscono negativamente sulla qualità dell’aria immessa nell’ambiente. Dopo averli lavati con sola acqua, si lasciano asciugare avendo cura di non esporli direttamente alla luce del sole, per poi reinserirli all’interno dell’unità.

Il nostro consiglio è quello di effettuare la pulizia periodicamente, prima di riavviare il condizionatore dopo un periodo di inattività. Questa attività ti permetterà anche di ridurre al minimo il verificarsi di problematiche e anomalie, che tuttavia sono sempre in agguato. Ad esempio tra le più comuni troviamo:

  • la valvola di espansione guasta
  • la formazione di ghiaccio nell’evaporatore
  • l’intasamento del circuito di raffreddamento
  • l’emissione di rumori anomali
  • il compressore guasto
  • la quantità di refrigerante non corretta.

In queste circostanze, meglio evitare il fai da te e ricorrere all’aiuto di un tecnico specializzato, che laddove fosse necessario, potrà riparare o sostituire i componenti danneggiati.

Per ulteriori consigli sul consumo condizionatori, ma non solo, ti invitiamo a visitare il sito ufficiale ENEA, l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, a questo link. Qui trovi validi suggerimenti per contrastare il caro energia e risparmiare in bolletta, oltre a informazioni utili sulle agevolazioni fiscali.

Ultima modifica il 4 novembre 2024 alle ore 15:45

Marianna Giampani

Laureata in Msc Marketing al King's College London, con triennale in Economics & Management presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Attualmente lavora nel team SEO di Papernest, dedicandosi anche alla redazione di articoli per Prontobolletta.

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