Perchè e dopo quanto possono staccare la luce?

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Sommario: Se vuoi sapere quali sono i motivi per cui i fornitori luce e gas potrebbero interrompere la fornitura e, più in particolare, dopo quanto staccano luce, questo articolo fa al caso tuo! Infatti, in alcune specifiche situazioni, il provider può procedere all’interruzione luce – legalmente, sempre successiva ad un preavviso. Vediamo allora quali sono i casi in cui la luce può venire staccata.

In quali casi verrà staccata la luce?

Principalmente, i fornitori luce e gas possono provvedere a staccare la luce al presentarsi di tre casistiche.

Prima fra tutte la morosità del cliente – ovvero, il mancato pagamento della bolletta luce (ed eventualmente anche della bolletta gas) da parte dell’utente nei termini prestabiliti.

Il distacco della luce si potrebbe verificare anche in caso di depotenziamento; quest’ultimo è una misura cautelativa che viene adottata dalle società di vendita con i propri utenti morosi. Difatti, si tratta dell’abbassamento della tensione dell’energia elettrica della quale il cliente può usufruire nel caso in cui fosse in ritardo con i pagamenti delle proprie bollette.

Più in particolare, i provider possono richiedere una riduzione della potenza del contatore luce (da qui “depotenziamento”) fino ad un massimo del 15% della potenza disponibile. Così facendo, il cliente potrà prelevare solo una quantità ridotta e controllata di energia dalla rete elettrica – e una volta superato il limite, la luce viene staccata.

Dopo quanto staccano luce in caso di depotenziamento del contatore? Se l’utente non provvede a saldare il conto delle bollette, il fornitore staccherà luce dopo 15 giorni dalla comunicazione di depotenziamento.

Come ultimo, la luce può essere staccata anche in vista di una manutenzione straordinaria del contatore. Ovviamente, il distacco luce non può avvenire senza preavviso. Proprio per questo motivo, l’operatore dovrà comunicare all’utente il giorno e l’ora in cui verrà effettuato l’intervento di manutenzione del contatore – con dei limiti di tempo di:

  • 24 ore prima in caso di manutenzione di emergenza
  • 3 giorni prima in caso di manutenzione ordinaria.

Indennizzo per luce staccata senza preavviso

Gli utenti ai quali la luce viene staccata senza preavviso hanno diritto ad un indennizzo da parte del fornitore, quando:

  • il venditore non ha inviato la comunicazione di manutenzione o il sollecito di pagamento
  • l’utente ha saldato i suoi debiti di morosità.

A questo punto, ARERA provvederà a risarcire l’utente con una quota pari a €20.

Morosità: dopo quanto staccano la luce?

Il cliente moroso, che non ha ancora pagato le proprie bollette, può vedersi staccare la luce solo in tre casi:

  1. il cliente era stato precedentemente avvisato della sua morosità
  2. se il debito che il cliente deve saldare è pari ad una cifra superiore all’importo del deposito cauzionale versato al momento della sottoscrizione del contratto
  3. se non si è verificato alcun malfunzionamento del contatore.

Se tutte queste condizioni vengono “rispettate”, il fornitore può procedere a staccare la luce dopo aver inviato un sollecito di pagamento al cliente – indicando l’importo del debito ancora da saldare.

Nel caso in cui l’utente non dovesse estinguere il debito comunicato, il provider inoltrerà un ulteriore avviso: la comunicazione della messa in mora. Si tratta di una notifica che contiene:

  • l’ultima data utile per pagare le bollette arretrate
  • la data in cui avverrà l’eventuale distacco della fornitura.

Dopo quanto staccano la luce se non si paga? Dall’invio della raccomandata, il cliente ha tempo 15 giorni prima che la fornitura di energia elettrica venga interrotta per morosità.

Chiaramente, la morosità non può essere “aggirata” cambiando società di vendita. Nel caso di cambio fornitore una bolletta non pagata deve essere comunque saldata, poiché per legge non è possibile:

  • sottoscrivere un nuovo contratto con un diverso venditore se non si ha ancora saldato il proprio debito
  • procedere al cambio intestatario in bolletta di nuovo contratto di fornitura.

Chi contattare in caso di interruzione della luce?

Dopo aver capito quanto tempo ci vuole per staccare la luce, è bene conoscere anche come e chi contattare per risolvere la situazione.

I contatti di riferimento cambiano a seconda del fornitore al quale ci si è affidati. Difatti, mentre alcuni operatori dispongono di un servizio clienti dedicato proprio a guasti, emergenze e interruzioni della fornitura, altri possiedono un solo numero verde da chiamare. Per questo motivo, è sempre bene controllare quali sono i contatti utili riportati sulle proprie bollette.

Leggere nel dettaglio la propria bolletta può essere utile per molti motivi, tra cui:

Tra i canali attraverso cui è possibile comunicare con gli operatori del fornitore, non abbiamo solo il numero verde. Anzi, sono sempre di più le soluzioni pensate dalle società per facilitare la comunicazione con i propri clienti. In caso di interruzione della luce, i clienti possono:

  • accedere alla propria Area personale, dalla quale è possibile ricevere supporto
  • compilare ed inviare un modulo online
  • chattare con un operatore direttamente dalla pagina web del fornitore
  • recarsi allo sportello più vicino, per ottenere assistenza immediata da parte di un consulente.

Quali sono le conseguenze per il mancato pagamento della luce?

In caso di mancato pagamento delle bollette luce, il fornitore non provvederà immediatamente a staccare la luce!

Non c’è quindi da preoccuparsi subito, ma è bene conoscere dopo quanto staccano luce; in questo modo, è possibile organizzarsi con il versamento del totale della bolletta ed evitare l’interruzione della fornitura.

Come prima cosa, ricordiamo che la data entro cui è necessario pagare la bolletta è sempre riportata sul documento stesso. Più nello specifico, viene scritta nella parte superiore della bolletta, vicino all’importo del totale.

Dunque, cosa succede se non si pagano le bollette? In un primo momento la fornitura rimane attiva, ma dopo 15 giorni dall’invio della bolletta, il fornitore spedirà una diffida ad adempiere tramite raccomandata. In poche parole, si riceverà un sollecito a saldare le bollette del mese entro un limite di tempo che a seconda del mercato di appartenenza, va dai 10 ai 20 giorni.

Una volta superato anche questo limite, il provider procederà con la graduale sospensione della fornitura. Quindi, non interromperà subito l’erogazione di energia elettrica, ma opterà inizialmente per un depotenziamento del contatore.

Se dopo 15 giorni dall’adozione di questa misura il cliente non procede a saldare le bollette, il fornitore sarà allora costretto a staccare la luce. In aggiunta, il cliente accumulerà i cosiddetti interessi di mora – il cui peso varia a seconda dei giorni di ritardo del pagamento e le spese sostenute per l’invio dei solleciti di pagamento.

Rateizzazione della bolletta: la procedura completa

Nell’ultimo periodo si è verificato un rincaro della bolletta luce, con un aumento significato della spesa per la fornitura. Per non trovarsi in difficoltà nel saldare il totale delle fatture, e rischiare un’interruzione della fornitura stessa, consigliamo di prendere in considerazione la rateizzazione bolletta! Con questa procedura è possibile formulare un piano di rateizzo – ovvero, un piano con il quale dividere in rate il pagamento di una o più bollette. 

Come prima cosa specifichiamo che la rateizzazione può essere richiesta da tutti gli utenti, indipendentemente dal loro mercato di appartenenza. Di conseguenza, sia una Plenitude bolletta che una bolletta del Servizio Elettrico Nazionale possono essere rateizzate.

A regolamentarne le modalità è ARERA, che ha fissato requisiti e condizioni di richiesta ben precise. Più nello specifico, l’Autorità stabilisce che:

  • l’importo da rateizzare deve essere almeno di € 50,00
  • la rateizzazione può essere richiesta entro 10 giorni dalla scadenza della bolletta
  • le rate, che non possono essere meno di due, non sono cumulabili e hanno la medesima frequenza della fatturazione ordinaria. 

A meno che concordato diversamente con il venditore, tutte le rate hanno lo stesso importo e a questo devono essere aggiunti gli interessi (pari al tasso di riferimento fissato dalla BCE). Inoltre, il pagamento delle rate può essere effettuato tramite bollettino postale, bonifico bancario oppure online dalla propria Area personale.

Per quanto riguarda il mercato libero, i fornitori che mettono a disposizione la rateizzazione della bolletta possono definire modalità e condizioni specifiche da rispettare per richiederla. È quindi consigliato visionare attentamente il regolamento dei singoli provider.

Nella maggior parte dei casi, la rateizzazione può essere richiesta in quattro modi:

  1. online – dalla propria Area personale, dove è possibile anche monitorare lo storico delle bollette e dei pagamenti
  2. telefonicamente – contattando il servizio clienti del venditore e richiedendo la rateizzazione della bolletta con il supporto di un operatore
  3. da app su smartphone – accedendo al proprio profilo e richiedendo la rateizzazione con pochi tap
  4. recandosi ad uno sportello sul territorio – dove è possibile ricevere assistenza personale da parte di un operatore.

Rateizzazione bolletta: quando è un diritto?

ARERA ha individuato alcune casistiche per le quali la rateizzazione non è solo un’opzione, ma un vero e proprio diritto.

Ad esempio, l’utente servito dal Servizio di Maggior Tutela, che riceve una bolletta superiore ai 50€ riportante un consumo non rilevato a causa del malfunzionamento accertato del contatore, ha diritto alla rateizzazione della medesima. E ancora se il fornitore non ha rispettato la periodicità della fatturazione, quest’ultimo è è obbligato a concedere al cliente la possibilità di pagare a rate.

Per saperne di più sulla rateizzazione delle bollette, clicca qui.

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Info

Aggiornato su 5 Gen, 2024

redaction La redazione di Energia-Luce.it
Redactor

Arianna Lampitiello