Stop della cessione del bonus 110%, Intesa e UniCredit bloccano le domande di cessione

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Sommario: Alla luce della discussione per una possibile quarta cessione del credito per il bonus 110% per le ristrutturazione, UniCredit e Intesa Sanpaolo mettono in discussione l’accettazione di altre pratiche di cessione del credito.

Entrambi i gruppi, i principali in Italia,  hanno raggiunto i limiti di crediti che possono gestire. Sono necessarie delle modifiche per dar sfogo al mercato creditizio.

Superbonus 110%, di cosa si tratta?

Il superbonus 110% è una agevolazione fiscale introdotta nel decreto Rilancio del 2022 che permette di detrarre le spese sostenute per la ristrutturazione di immobili con lo scopo di

  • migliorare l’efficienza energetica
  • il consolidamento statico 
  • riduzione del rischio sismico degli edifici

Con questa agevolazione è possibile detrarre al 110% le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, scendendo progressivamente al 70% per quelle del 2024 e ancora al 65% per le spese sostenute nel 2025.

Per le persone fisiche e i condomini questa cessione può essere fatta, in prima istanza direttamente in fattura e libera, potendo risparmiare direttamente durante il pagamento, mentre per la seconda e terza cessione è possibile farle solo verso:

  • banche, intermediari finanziari registrati con l’articolo 106 del testo unico bancario
  • Società appartenenti a un gruppo bancario, registrati con articolo 64 del testo unico bancario
  • Imprese di assicurazione

Quarta Cessione del credito

Un eventualità che potrebbe molto probabilmente essere messa in atto nelle prossime settimane è l’introduzione di una quarta cessione del credito per gli istituti finanziari che si apre anche ad altri enti non regolati dalla Banca d’Italia.

Il testo, che è in corso di discussione e di probabile recente approvazione, stabilirà che alle banche e gli altri enti finanziari predisposti per le prime cessione, di cedere nuovamente il credito a favore di soggetti non facenti parte del settore bancario.

Questa ipotesi, seppur non ancora stabilita in modo certo dovrebbe  essere altamente probabile, incontrando il favore di tutte le forze politiche in parlamento.

Un altra proposta che però non dovrebbe, al netto di sorprese, avere lo stesso destino è quella di prolungare la detrazione al 110% anche dopo il termine prefissato del 31 Dicembre 2023. Questa eventualità è stata bloccata immediatamente dal Governo e dal Presidente del Consiglio Draghi.

Stop di Intesa e UniCredit

Il 13 Aprile 2022 ha visto i due principali gruppi bancari italiani: Intesa e UniCredit, mettere in discussione la possibilità di accettare ulteriori crediti da parte dei loro clienti.

Infatti, il numero elevatissimo di richieste di cessione del credito sta mettendo in difficoltà tutti gli enti bancari sul territorio italiano che non possono assorbire queste pratiche all’infinito.

Intesa Sanpaolo ha già acquisito 4 miliardi di Euro per i vari Bonus Edilizi, nonostante ci siano state domande per addirittura 20 miliardi di Euro.

Per il medesimo motivo UniCredit, dopo il riunirsi del comitato crediti del gruppo ha stabilito che al netto di cambi radicali politici, UniCredit deve sospendere l’accettazioni di altre cessioni del credito.

Quali sono le possibili soluzioni?

Sono ancora aperte le discussioni per gli emendamenti, ci si possono aspettare altri futuri cambiamenti.

Quello che è importante sottolineare è che però necessario inserire un sistema per poter creare una valvola di sfogo per il mercato creditizio, impossibilitato a raccogliere tutte le richieste che vengono richieste.
Introdurre la possibilità delle banche di vendere ai propri clienti queste cessione potrebbe rendere più bassa la pressione su queste e allo stesso tempo introdurre un nuovo strumento di investimento.

 

Aggiornato su 27 Mar, 2023

redaction La redazione di Energia-Luce.it
Redactor

Matteo Bono

Redattore Energia

Commenti

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GIOVANNI CRINO'
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"Il 13 Aprile 2022 ha visto i due principali gruppi bancari italiani: Intesa e UniCredit, mettere in discussione la possibilità di accettare ulteriori crediti da parte dei loro clienti". Vorrei sapere a quale documento ci si riferisce. Grazie

Energia-Luce

Buongiorno Giovanni, Non si tratta di un documento rilasciato dai due gruppi, ma dichiarazioni dei membri dei comitati crediti. Le lascio anche la notizia riportata da altre testate qui.

Battistella Enzo
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Io sono tra quelli che hanno già il cassetto fiscale per l'apertura di credito con UNICREDIT ora con la sospensione tutti i preventivi, la pratica APE, IL PROGETTO PRELIMINARE DEL TECNICO ASSEVERATORE, ecc. ecc. tutto questo per nulla. Se il problema è che le banche non ricevono più crediti inerenti in 110% questo era prevedibile sin da quando è stata fatta la legge, ora si tratta di dare coloro che hanno fatto domanda per avere l'apertura di credito come previsto per legge. La cosa più semplice è che il governo dia incarico direttamente alla BANCA D'ITALIA PER GESTIRE TUTTE LE DOMANDE INERENTI IL 110% in quanto questa è soggetta alle decisione direttamente dal governo. ( ovviamente con il consenso dell'unione europea.)